Le rocce non dialogano, non sono esseri viventi ma la comprensione del loro ruolo nell’ecosistema è imprescindibile per un approccio etico alle scienze della terra.
Togliendo dalla definizione termodinamica di vita [p. 181] – un essere vivente è un essere che ospita un processo di autoproduzione che gli consente di metabolizzare il flusso di energia e di materia che lo attraversa – la parte del processo di autoproduzione, il ruolo delle rocce diventa parte integrante dell’ecosistema complessivo. Centrale è anche il ruolo degli oceani e del movimento: la cima delle montagne è fatta di rocce marine, la vita è nata dagli oceani, le montagne non sono mai immobili – il Cervino oscilla ogni due minuti [p. 123]. Mediante un uso equilibrato di approfondimenti scientifici, suggestive applicazioni di concetti di semiotica (segni, indici) all’ambiente, velati – non tanto – rimproveri allo spiritualismo new age, l’autore imbastisce un libro che è un bellissimo racconto e insieme un saggio che propone un approccio fecondo alla “filosofia della geologia”.
Olivier Remaud
Quando le montagne ballano – Racconti della Terra interiore
Wudz 2024